Prosperini, la Croce e il Crocefisso

Ma come ha fatto a sfuggirmi una cosa simile? Vediamo di rimediare. Narrano dunque le cronache che lo scorso 14 settembre (data scelta non a caso: era la festa della Esaltazione della Santa Croce) presso il milanese Palazzo delle Stelline è iniziata la mostra “Civiltà del Crocefisso” promossa dall’assessore regionale lombardo al turismo Pier Gianni Prosperini. Il quale ha dichiarato di considerare <<la Croce come simbolo “dell’amore che libera e della morte della morte” (sic) racchiude e incarna contemporaneamente la somma di tutte le sofferenze di Gesù Cristo e la speranza e la promessa della salvezza eterna.>> Parole da incidere nel marmo. Però al blogger (che per certe cose ha una memoria da elefante e non ha bisogno neppure di archivi elettronici) si è accesa immediatamente la classica lampadina. Prosperini? Sarà mica quel Prosperini le cui prodezze verbali in stretto dialetto lumbard sono state immortalate su YouTube a futura memoria? Sarà mica quel Prosperini che si dipinge quale “Baluardo della Cristianità, Flagello dei centri sociali e condottiero del Nord?”. Sarà mica quel Prosperini che ha usato parole di cristiana comprensione (“Ci vuole il modello Singapore: lo stendi sulla panchetta, ten ten ten, dieci nerbate. Inutile sporcargli la fedina penale: equivale a escluderlo dalla vita. Col marchio di Caino lo perdiamo per sempre”) verso i tossicodipendenti? Sarà mica quel Prosperini la cui proposta di garrotare i gay fece infuriare anche Fini? Ma è lui? No, perché altrimenti, povera Croce. E, soprattutto, povero Crocefisso.

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2 Risposte

  1. Non ti stupire donMo, qui a MI vedo le schifezze più schifose dette e fatte da gente che si professa “di una fede incrollabile”. Cattolica. E va a messa ogni domenica puntuale, e così via.
    E poi si comporta in modo satanico, non solo dice, ma FA. Le fa, le protegge, le perpetua, le difende, le sbandiera. Grazie ai soldi.

    Questo Prosperini chi è? Voglio dire, nella sua vita privata.
    Certo la carità cristiana non sa cosa sia, ma certo avrà due soldini. Sarebbe bello conoscere un po’ la sua vita, magari le sue amanti o i suoi amanti se ne ha e controllare i suoi conti in banca. Mi sa che ne scopriremmo delle belle.
    O i figli, chi sono e che fanno, all’ombra del grande padre.
    Qui, nella Milano “béne”, sono tutti così.

  2. Certo Boh, qui non è questione di stupirsi, lo so bene. ma di mantenere un certo grado di indignazione credo di sì. O vogliamo lasciar passare tutto?

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