Dialogo cristianesimo – islam: una risposta (e un’occasione mancata)

Con una lettera firmata del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, Benedetto XVI ha risposto alla lettera aperta “Una parola comune tra noi e voi”, che lo scorso 13 ottobre, in occasione della fine del Ramadan, 138 guide religiose musulmane avevano indirizzato a lui e ai responsabili delle altre Chiese e confessioni cristiane. Ne avevamo parlato qui. La risposta è senz’altro una buona notizia, però, visto che il messaggio era indirizzato comunitariamente a tutti i capi cristiani, aleggia nell’aria l’interrogativo rilanciato nel suo blog da Luigi Accattoli e così sintetizzabile: “la Santa Sede, cioè il papa, risponderà da sola? Non sarebbe meglio se rispondesse insieme agli altri 26 leaders delle Chiese cristiane che erano nominate nell’intestazione della lettera? (…) Perché allora non rispondere insieme, o almeno non provarci? Diamo per scontato che il mondo cristiano oggi è più diviso al suo interno di quanto non lo sia quello musulmano? L’ecumenismo più che affermato andrebbe messo in opera quando possibile e questa a mio avviso sarebbe un’ottima occasione: un fatto nuovo al quale rispondere in modo nuovo. Senza contare il fatto che una risposta corale avrebbe maggior peso di interlocuzione”. Tutto giusto, peccato che a questi interrogativi nessuno darà mai una risposta, almeno ufficiale.  

Pubblicità

Identità e dialogo: un interessante convegno in programma a Parma

“Identità e dialogo tra culture e religioni diverse”: è questo l’interessante tema del convegno che si svolgerà dopodomani, sabato primo dicembre, presso la Fiera di Parma. Organizzato dall’Editrice La Scuola in collaborazione con il comune di Parma, l’evento prevede un confronto tra grandi personalità: Mons. Luciano Monari (Vice Presidente della CEI), il Prof. Salvatore Natoli, il Prof. Giovanni Maria Vian, il Prof. Padre Michele Piccirillo, il giornalista Aldo Maria Valli e l’On. Valentina Aprea affronteranno l’argomento dal punto di vista filosofico-religioso durante la sessione mattutina, mentre i rappresentanti delle istituzioni territoriali ed il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni saranno i protagonisti nel pomeriggio di due tavole rotonde tecnico-operative per affrontare il delicato tema anche dal punto di vista di chi opera nella scuola. Secondo gli organizzatori, il convegno vorrà essere l’occasione per parlare di religioni e di modelli di integrazione, di radici cristiane e relazioni con l’Islam o le altre religioni, del valore delle tradizioni religiose e delle specificità delle diverse fedi.

Adotta un terrorista e prega per lui: dagli USA una nuova forma di guerra al terrore

Una cosa è certa: agli ideatori del sito Adopt a Terrorist for Prayer non fa certo difetto la fantasia. Alla domanda sul come combattere la guerra al terrorismo internazionale, devono infatti essersi risposti che non ci poteva essere risposta migliore che la preghiera. Ma non una preghiera, come dire, generica, bensì avente per oggetto uno specifico terrorista. I volti dei quali (sia detto con il massimo rispetto) non inducono certo pensieri oranti, ma è forse questo il bello della sfida. Liste e foto dei terroristi (siano essi ricercati o detenuti) sono forniti direttamente dal Dipartimento di Stato americano. In perfetto stile due-punto-zero, scopo dei sito è tra l’altro quello di mettere in collegamento coloro che pregano per lo stesso terrorista, mentre del medesimo vengono fornite tutte le informazioni utili. Gli organizzatori sperano di raggiungere il mezzo milione di oranti pro-terroristi entro la fine dell’anno.

Notizie tra fantasy e fantascienza (ma sempre rigorosamente spirituale)

Il sottoscritto ha un’antica e mai sopita (anche se purtroppo sempre meno praticata) passione per la fantascienza. La quale passione fa capolino ogni qual volta legge notizie in grado di risvegliarla. La prima, in verità, non riguarda la fantascienza in senso stretto, bensì la fantasy, genere con essa imparentato. “The 13th Disciple” (il tredicesimo discepolo) è il titolo di un film, ancora nella fase di programmazione, che vorrebbe narrare la storia di un fratello gemello di Gesù reincarnatosi ai nostri tempi sotto le spoglie del capo di una setta religiosa. Mah. Chissà se l’opera troverà finanziatori. L’altra notizia riguarda “La bussola d’oro”, il film che alcuni gruppi di fondamentalisti cristiani (siano essi cattolici o protestanti, in questo caso, purtroppo, l’ecumenismo funziona) hanno messo sul banco degli imputati perché Philip Pullman (autore del romanzo da cui è tratto il film) sarebbe ateo. Chissà come stanno le cose, ma almeno aspettiamo di vedere il film, prima di criticare. L’ultima notizia è di scienza senza *fanta*, ma è troppo carina per non essere segnalata. Avete mai pensato che un automa avrebbe potuto realizzare un manoscritto della Bibbia alla maniera degli antichi monaci medievali? No? Allora eccovi serviti (gli originali sono più belli, però).

E’ dedicato al meticciato l’ultimo numero della rivista Oasis

È arrivato in libreria l’ultimo numero di Oasis, ottima pubblicazione in più lingue (italiano, inglese, francese, arabo e urdu). L’ultimo numero della rivista, di cui ci siamo già occupati, ha come titolo “Uno più uno uguale tre. Quando i mondi si toccano: ipotesi sul meticciato contemporaneo” e tenta di rispondere, tra l’altro, alle seguenti domande: ciò che avviene oggi nel mondo, sull’onda delle migrazioni dei popoli e della globalizzazione tecno-economica, può essere definito come un gigantesco, caotico e drammatico incrociarsi di civiltà e di culture? La categoria di meticciato è utile per capire i processi del cambiamento? Quale il volto del meticcio di oggi? Tra i contributi apparsi sulla rivista e  meritevoli di segnalazione, l’editoriale del Patriarca di Venezia, il cardinale Angelo Scola e la riflessione sull’argomento di otto studiosi provenienti da esperienze diverse.

“I destini del sacro”: un interessante convegno da oggi a Reggio Emilia

“Se anche il profano fosse diventato sacro? Cosa si intende allora con il concetto di sacro? In quali pratiche rituali e testi lo possiamo incontrare? Appartiene solo alla sfera religiosa o anche al mondo della moda? Poi, se il consumo è come una religione, cosa diventa luogo oppure oggetto di culto? Insomma, quali pieghe sta assumendo oggi il sacro in un mondo di culture sempre più interconnesse?”. Davvero molto ma molto interessanti queste domande. E si sa, almeno questo è il personalissimo parere del sottoscritto, le domande sono sempre più interessanti ed intriganti delle risposte. A tali quesiti cercherà di rispondere Destini del sacro. Discorso religioso e semiotica delle culture, che è il titolo del XXXV Congresso dell’Associazione Italiana di Studi Semiotici che si terrà a Reggio Emilia da oggi a domenica prossima. L’intento del congresso, come affermano gli organizzatori, è avviare un produttivo dialogo interdisciplinare, confrontando prospettive di ricerca e risultati raggiunti all’interno di ogni specifico campo di studio. Questo, dal momento che il sacro è concetto teorico, ma anche una parola ricca di significati che coinvolge pratiche rituali, compare in diversi discorsi, da quello religioso a quello politico, e viene rappresentato in varie forme d’arte.

Si avvicinano alla scadenza le iscrizioni al primo “Premio Webmaster Cattolico”

Mancano ancora pochi giorni, ma c’è comunque ancora tempo per partecipare alla prima edizione del concorso nazionale ‘Premio Webmaster Cattolico’. Entro il 26 novembre 2007, infatti, chi lo vorrà, potrà iscrivere il proprio sito al concorso indetto dalla WeCa, l’associazione dei webmasters cattolici. Durante il mese di dicembre 2008 una giuria, presieduta dal presidente di WeCa, Mons. Franco Mazza, valuterà i siti ammessi al concorso in base a criteri di coerenza della comunicazione, architettura, funzionalità, qualità della gestione, contenuto, accessibilità. Queste le categorie per le quali si può concorrere: 1) Siti istituzionali e associativi: Diocesi; Enti, associazioni, aggregazioni. 2) Siti personali. 3) Siti parrocchiali – (Premio Parrocchie.it). Per quanto riguarda la sezione speciale Premio Parrocchie.it, è possibile votare, sul sito www.parrocchie.it, il sito preferito tra i primi dieci selezionati. Vedremo chi risulterà vincitore, personalmente sono curioso, e molto (e comunque il logo è carino).

Olanda: Paperino “cacciato” dall’Arca di Noè

Non ci crederete, ma hanno espulso Paperino dall’Arca di Noè. Beh, messa così, in effetti, sembra una battuta, ma la cosa è vera, anche se merita una spiegazione. Tutto parte da Johan Huibers, un ingegnoso olandese (ne abbiamo parlato tempo fa) che si è messo in testa di costruire una copia della celebre Arca. Che sembra essergli venuta decisamente bene: anche se le dimensioni sono solo un quinto di quelle originali, il suo aspetto esteriore è tale e quale quello che siamo abituati a vedere nelle illustrazioni. Huibers e i suoi collaboratori hanno fatto quindi attraccare il veicolo natatorio noachico in diversi porti olandesi, compresi Amsterdam e Rotterdam, per mostrarlo ai bambini e spiegare loro la storia di Noè. Iniziativa lodevole, non c’è dubbio, solo che, a scopo didattico mostravano ai bimbi in visita all’Arca una clip tratta dal celebre Fantasia 2000 in cui compare il celebre papero disneyano. Apriti cielo. I membri di una chiesa Riformata locale hanno protestato per la presenza pennuta ed i membri dello staff dell’Arca, per evitare polemiche, hanno deciso di cassarlo. Peccato, però, il cartoon è davvero delizioso. E poi è così diseducativo Donald Duck? Mi sa tanto che le cose diseducative sono altre.

Urbino: una laurea honoris causa per mons. Ravasi, studioso della Bibbia

La Facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” conferirà oggi a monsignor Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, la laurea ad honorem in Antropologia ed Epistemologia delle Religioni. La motivazione della laurea ad honorem, secondo quanto affermato dal Consiglio di Facoltà, parla di mons. Ravasi come di “una delle personalità più apprezzate e conosciute della cultura cattolica italiana” per l’eccellenza “dell’attività scientifica e la straordinaria capacità di alta divulgazione dei temi biblici”. Il titolo della lectio magistralis che mons. Ravasi terrà in occasione del conferimento della laurea è infatti: “La Bibbia come grande codice della cultura occidentale”. Alcuni scritti, divulgativi ma interessanti, del neo-laureato si possono trovare qui. È davvero una bella notizia, questa della laurea ad honorem a mons. Ravasi, prima di tutto perché se la merita in toto (visto che alla Bibbia ha dedicato circa 150 volumi) e poi perché l’università marchigiana ha l’opportunità, conferendo questa, di lavare l’onta di altre lauree conferite recentemente con forse qualche (si noti la delicatezza) superficialità.

Amartya Sen, il terrorismo internazionale e le religioni

“Il dialogo tra le religioni non argina l’odio”: un titolo così non poteva ovviamente non attirare la mia attenzione. E in effetti, l’articolo che il premio Nobel Amartya Sen ha pubblicato sul Corriere della Sera merita la massima attenzione. Con qualche però. L’economista indiano prende le mosse da un rapporto, denominato “Un cammino civile verso la pace” e redatto dalla Commissione del Commonwealth, che ha il compito di indagare le cause del terrorismo internazionale. Parlando della questione delle identità, Sen scrivi che “persino l’immane violenza scatenata dalla Prima guerra mondiale, che costrinse tanti europei a partecipare da protagonisti consapevoli a una guerra inutile, si giustificava esaltando le identità nazionali, a scapito di tutto il resto. Oggi, l’effetto dirompente di una priorità così esasperata scaturisce sempre di più dall’affermazione di un’identità religiosa, anziché nazionale, ignorando tutte le altre eventuali appartenenze”. Osservazione ineccepibile e riguardo alla quale è difficile fare obiezioni. Poi però l’autore prosegue affermando che “persino il voler instaurare un «dialogo tra le religioni», che per quanto animato da buone intenzioni resta sempre piuttosto angusto (benché molto in voga in questo momento), rischia di minare seriamente altri tentativi civili, che si ricollegano a lingua, letteratura, espressioni culturali, politiche nazionali e interazione sociale capaci di aiutare gli individui a sottrarsi allo sfruttamento delle differenze religiose, perché questo ben presto minaccia di scalzare tutte le altre affiliazioni”. Cioè, pare di capire (anche se questo si comprende solo dall’insieme dello scritto) che l’autore auspicherebbe l’eliminazione di tutte le differenze (comprese, è questo il punto, quelle religiose) perché solo questo aiuterebbe a superare l’odio e la violenza montanti nel mondo. Magari questa è una semplificazione. Magari ho capito così solo io. Magari non era questa l’intenzione di Sen, però sarebbe bello discuterne con lui e si tratta di uno scritto davvero interessante.