Il Dalai Lama in Svizzera tra simpatie e antipatie e una mostra sui monaci Zen

Poche figure godono attualmente di una stima universale e pressoché unanime pari a quella del Dalai Lama. A ben vedere, però, l’unanimità non è tale, almeno a giudicare dalla pubblicazione di un curioso articolo uscito in occasione della visita che il leader tibetano compie da oggi a domenica prossima in Svizzera, dove (è bene ricordarlo) vive la più grande comunità tibetana d’Europa, formata da ben 4000 membri.

Il titolare di un’agenzia che organizza viaggi in Tibet, per esempio, è lapidario: non solo l’operato di Pechino è ineccepibile, ma “tutto è scritto in due lingue, mandarino e tibetano. Le nuove costruzioni devono essere ispirate all’architettura locale. Le infrastrutture si sviluppano a grande velocità. La sedentarizzazione permette alle popolazioni nomadi di migliorare la vita quotidiana: acqua corrente, bagno, riscaldamento…”. Quanto alla libertà religiosa, nessun problema neppure a questo riguardo, assicurano due svizzeri che lavorano da tempo in Cina: “”Penso che la libertà di religione sia rispettata in Tibet allo stesso modo che in tutta la Cina. Non credo che ci sia la minima traccia di genocidio culturale. Tutto è valorizzato: la cultura, i templi; c’è una vera volontà di preservare. Certo, c’è un modo di vita che cambia. Ma ciò non è legato all’oppressione di un governo, bensì all’evoluzione dei costumi nelle popolazioni”.

Tutte le opinioni sono legittime, evidentemente. Comunque, sempre per rimanere in tema di Oriente e di monachesimo, non si può non segnalare l’apertura di una mostra fotografica che si preannuncia estremamente interessante. E’ ospitata presso il Museo d’Arte Orientale Giuseppe Tucci di Roma, si chiama “Zuiganji. La vita dei monaci Zen” e sarà visitabile da sabato prossimo. Maggiori informazioni su Milleorienti.

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2 Risposte

  1. Hai ragione, Donmo, tutte le opinioni sono legittime. Le mie però divergono alquanto da quelle del tuo interlocutore svizzero, riguardo alla libertà di culto sia in Cina sia in Tibet.
    Ma non scrivo per polemizzare bensì per esprimerti il mio sincero apprezzamento per il tuo blog, molto interessante. Tanto che – se ti va – ti propongo uno scambio di “link amici” fra Spiritual Seeds e il mio blog, MilleOrienti.
    In ogni caso, un caro saluto
    Marco Restelli

  2. Queste opinioni riguardo alla situazione tibetana non convincono affatto neppure me, caro Marco, le ho segnalate solo per dovere di cronaca e anche come spunto per parlare della mostra che hai segnalato.
    Grazie per i complimenti, che ricambio di cuore.
    Appena ho un attimo provo a linkarti, cosa che tempo fa mi dava qualch problema che spero sia risolto.
    Ciaoe grazie ancora.

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