Auschwitz: un pellegrinaggio interreligioso nel luogo simbolo del male

In un’epoca storica in cui il dialogo tra le religioni vive purtroppo un momento di sofferenza, è con favore che va accolta la notizia di una trasmissione televisiva che andrà in onda domenica prossima. Si tratta di una speciale co-produzione Anthos e RAI Cinema, che dà conto di un viaggio materiale e dell’anima delle grandi religioni mondiali dentro i campi di sterminio di Auschwitz – Birkenau. “Segni di pace ad Auschwitz (in un giorno di sole)”, questo il titolo della trasmissione che andrà in onda su Rai1 alle 23,30,  darà conto di un pellegrinaggio interreligioso che la Comunità di Sant’Egidio ha compiuto nel luogo simbolo del male del Novecento.

Auschwitz  diventa universale nelle parole e nella guida di tre importanti intellettuali e riferimenti spirituali come il biblista Ambrogio Spreafico, vescovo cattolico, il filosofo musulmano Hassan Hanafi e il rabbino capo David Rosen, direttore dell’American Jewish Committee e le testimonianze dell’ex rabbino capo di Israele Lau e di C.Stojka, zingara sopravvissuta allo sterminio. Un lavoro poetico e raffinato, dove passato e presente si incrociano con immagini di repertorio di origine russa e dagli archivi di Washington, mentre si svolge il più grande pellegrinaggio mondiale delle diverse religioni mai avvenuto ad Auschwitz. Nasce così un film che diventa un percorso della memoria e della comprensione della ferita della Shoah, ma anche un viaggio contemporaneo sulla necessità del dialogo, dell’incontro con l’altro, nelle ferite e nelle speranze del mondo in cui viviamo.

Il racconto si svolge a tre livelli: nel primo, i tre testimoni, ebreo cristiano e musulmano, si interrogano su Auschwitz: il bene, il male, Dio, il silenzio di Dio, i totalitarismi, il negazionismo, la vita quotidiana nel campo, i punti di sofferenza del mondo oggi, come rispondere, come non perdere la memoria e come fare di Auschwitz un punto di resistenza morale. Il secondo livello aiuta a capire Auschwitz tra passato e presente attraverso immagini in bianco e nero e i luoghi oggi. Il terzo e ultimo livello, infine, invita a riflettere sulla necessità del dialogo oggi.

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Tanti auguri di Buon Natale a tutti

Ancora una volta siamo arrivati al Natale. Per fare i più sinceri auguri a tutti mi piace proporre questo breve testo di don Giuseppe Dossetti tratto da “Omelie del tempo di Natale”. Tutti noi sperimentiamo delle antitesi nelle nostre vite e questo testo ci fa vedere come il Natale ci aiuta a superarle: non compiendo chissà quali sforzi, ma semplicemente accogliendo un dono che ci viene fatto gratuitamente. Davvero tanti auguri a tutti per un Natale pieno di gioia e serenità.

<<E infine il Vangelo, che ho voluto leggere io il giorno di Natale. E ci sono riuscito… Quando ripenso a questo Vangelo, rischio sempre di commuovermi: «In principio era il Verbo, / e il Verbo era presso Dio / e il Verbo era Dio. […] / E il Verbo si fece carne / e venne ad abitare in mezzo a noi; […] / Dalla sua pienezza / noi tutti abbiamo ricevuto / grazia su grazia. […] / Dio nessuno l’ha mai visto: / proprio il Figlio unigenito [Dio], / che è nel seno del Padre, / lui lo ha rivelato» (Gv 1,1.14.16.18).

Mi ha colpito stamani l’inizio del Vangelo di Giovanni, perché ho osservato, ancor meglio di altre volte, che è tutto giocato su un’antitesi continua: luce e tenebra, vita e non esistenza, legge e grazia, pienezza e vuoto. Tutti questi contrasti ci dicono che cosa siamo noi, che cos’è il nostro genere umano e che cosa invece è la potenza di Dio che ci viene incontro e che ci dona gratuitamente tutto quello che possiamo desiderare. Siamo nelle tenebre e ci dà la luce, siamo nel peccato e ci dà la grazia, anzi, «grazia su grazia»; siamo nella morte e ci dà la vita, siamo nel vuoto e ci dà la pienezza, siamo schiavi sotto la legge e ci dà la libertà nella grazia dell’Evangelo. Siamo chiusi nei confini della nostra realtà creaturale, non possiamo salire fino al cielo a vedere Iddio, e ci dà di vederlo sotto i nostri occhi, fatto uomo, per prepararci, attraverso di Lui, a vedere Iddio faccia a faccia. E così sia.>>

L’immagine sopra è la bellissima Natività di Lorenzo Lotto, ben illustrata in questo video:

Da domani a Bergamo il turismo religioso in fiera

Prenderà il via domani a Bergamo la prima edizione de «Il Cammino dello Spirito – Luoghi e Percorsi». Si tratta di una nuova manifestazione fieristica dedicata al turismo religioso e ai pellegrinaggi e che gode tra l’altro del benestare dell’Ufficio Nazionale del Turismo, Sport e Tempo Libero della Conferenza Episcopale Italiana e del Segretariato Pellegrinaggi Italiani.

Si tratta al momento dell’unica manifestazione a livello nazionale ideata per diventare un punto di incontro e confronto tra le “imprese” e gli esperti del settore. Obiettivo della manifestazione, infatti, è quello di offrire proposte sempre più rispondenti alle attese di turisti e di pellegrini garantendo il giusto valore, a livello culturale, sociale, economico e strutturale, a una tipologia di turismo considerata, a torto, “minore”.

La manifestazione fieristica è indirizzata agli operatori interessati ai siti storici, ai percorsi e ai cammini di fede, ai luoghi di culto e alle destinazioni religiose. È costruita su una formula che comprende un’area espositiva e un’area workshop, che permettere un incontro diretto tra chi mette a disposizione e chi richiede servizi di turismo religioso.
La manifestazione, che si rivolge a incaricati diocesani, tour operator, agenzie di viaggi, animatori parrocchiali, ospita organizzatori di pellegrinaggi, agenzie di viaggi specializzate, centri religiosi di accoglienza, responsabili luoghi di culto e di case-vacanza, associazioni religiose, movimenti ecclesiali e musei diocesani. Da segnalare in particolare il convegno “Verso Gerusalemme…oltre Gerusalemme. Alla ricerca di nuove mappe” che si svolgerà  mercoledì 1 dicembre e che vedrà la partecipazione di rappresentanti della cultura e delle religioni cristiana, islamica ed ebraica.

Calligrafia e spiritualità: l’Oriente in mostra a Milano

Sutra buddhistimotti confuciani, nomi di divinità shintoiste, mandala di caratteri e mantra, testi taoisti, aforismi zen, preghiere cristiane. Nella storia della calligrafia i temi dello spirito hanno occupato uno spazio rilevante, sia in Cina che in Giappone, rispecchiando la ricchezza delle tradizioni religiose e dei sistemi morali delle grandi culture dell’Estremo Oriente.

La mostra “Lo Spirito e il segno, Calligrafie dell’Estremo Oriente su tema religioso e morale” presentata dall’Associazione culturale Shodo con la collaborazione della  Confederazione Europea di Calligrafia e che aprirà i battenti il prossimo 30 novembre,  ha la particolarità di esporre opere di importanti calligrafi giapponesi, cinesi e coreani, insieme a opere di calligrafi europei e italiani che studiano questa antica e modernissima forma d’arte. Tutti sono stati invitati a realizzare una o più opere appositamente per questa mostra, senza limitazioni di forma, stile o dimensioni, ma attenendosi al tema della spiritualità, nella  declinazione preferita da ciascuno.

Praticata da millenni, la calligrafia (shodō in giapponese, shufa in cinese) ai nostri giorni sta rivelando nuove potenzialità espressive e comunicative, entrando nelle gallerie d’arte e nella grafica come un’arte contemporanea diffusa  a livello internazionale. Rappresenta perciò uno stimolante esempio di contaminazione creativa tra passato e presente, tra Estremo Oriente e mondo occidentale.

La mostra è esposta presso La Casa delle culture del mondo di Milano. In questa sede si svolgerà un denso programma di eventi: le “Giornate della Calligrafia”, organizzate in occasione della mostra da: Associazione culturale Shodo, Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “Riccardo Massa” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Il programma delle “Giornate” include conferenze di approfondimento sulla cultura cinese e giapponese, performance artistiche e teatrali,  laboratori di pratica calligrafica e visite guidate su prenotazione .

Una sezione collaterale della mostra, dedicata allo “Spirito della natura”, sarà allestita dal 1° al 7 dicembre presso l’Associazione Arte Giappone, sempre a Milano.

Nasce oggi a Brescia la prima Accademia Cattolica in Italia

“L’iniziativa  nasce dal desiderio di aprire uno spazio di riflessione con i giovani ricercatori sul rapporto fra cultura di ispirazione cristiana e cultura cosiddetta laica. Non vogliamo fare solo conferenza pubbliche, che pure ci saranno, ma seminari con giovani dottori, dottorandi e laureati per dar loro modo di confrontarsi con docenti universitari di fama anche internazionale, sul rapporto tra le religioni e la società attuale”: a parlare è don Giacomo Canobbio e l’iniziativa in oggetto è unica nel suo genere, almeno in Italia. Si tratta della Accademia Cattolica di Brescia, nata sul modello di quelle tedesche, in particolare di quella d Monaco di Baviera e di cui lo stesso Canobbio è direttore scientifico.
Fortemente voluta dal vescovo della diocesi lombarda Luciano Monari, l’Accademia verrà tenuta a battesimo oggi con una lectio magistralis sul tema “Fede e cultura. Dalla separazione al dialogo” che sarà tenuta dallo stesso Monari. L’Accademia nasce dal presupposto che nei Paesi occidentali si sta profilando una trasformazione epocale, nella quale l’incontro tra le religioni gioca un luogo determinante per la costruzione di una convivenza pacifica tra culture diverse. “Di fatto in Europa ci sono molte religioni: solo in Italia sono almeno tre –ha dichiarato ancora don Canobbio- il cristianesimo e in particolare il cattolicesimo, l’ebraismo e l’islam. Vogliamo capire cosa avviene in alcuni Paesi emblematici, e cioé Canada, Usa, Francia, Italia e Germania, sul fronte della convivenza e dell’integrazione”.
Quanto ai temi, il prossimo triennio sarà focalizzato su «Religioni e convivenza civile». Per il 2010-2011 verrà dato spazio ai rapporti fra le religioni monoteiste, a esperienze maturate in Paesi occidentali e ai problemi posti in Italia dai flussi migratori. Per il 2011-2012 è previsto un  focus sulla riflessione di filosofi e teologi, nel 2012-2013 sul «modello di convivenza plausibile» per l’Italia.

Al via a Terni la sesta edizione del Festival Popoli e Religioni

Ha preso il via a Terni la sesta edizione dell’ Umbria International Film Fest Popoli e Religioni, che si concluderà il prossimo14 novembre.
L’iniziativa intende fornire opportunità di dialogo interreligioso attraverso il cinema e creare un’ulteriore occasione di approfondimento dello specifico linguaggio della settima arte. Anche attraverso l’arte cinematografica, infatti, si può capire che i credenti di religioni diverse possono convivere, non solo tollerandosi, ma stimandosi a vicenda.
Tanti gli appuntamenti da ricordare e che chiameranno a raccolta gli appassionati di cinema e non solo. Anteprime, incontri con registi, attori e scrittori, performance e dibattiti accompagneranno il festival che si svolgerà tra il Caos, il Cenacolo San Marco, il teatro Don Bosco e i Musei Diocesani.
Particolare attenzione verrà posta quest’anno al tema dell’ambiente e, in particolare, dell’acqua. E infatti uno degli appuntamenti più attesi è la presentazione in anteprima mondiale del documentario The earth our home, diretto da Vittorio Giacci e Pierpaolo Saporito, scritto da Vincenzo Cerami, che sarà presente alla proiezione.

“È stata un’iniziativa nata quasi per caso e in maniera artigianale – ricorda mons. Vincenzo Paglia, vescovo della diocesi umbra, che ne è stato l’ideatore -, ma ora siamo di fronte a un festival che ha un suo spazio e che è dimostrazione che anche l’arte deve essere chiamata all’appello in merito al confronto tra popoli. Guardare e vedere le diversità è l’unico modo per stabilire dialogo e comprensione; l’arte contribuisce all’anelito religioso e tira fuori dalle banalizzazioni, ha la capacità di scendere nella dimensione profonda della vita e delle culture del mondo, favorendo il dialogo e aiutando a superare i conflitti che nascono sempre dall’ignoranza dell’altro”.

Dagli Stati Uniti alcune ragioni cristiane per festeggiare Halloween

Avvicinandosi la festa di Halloween, è ormai tradizione da alcuni anni che dall’interno del mondo cristiano, diverse voci (provenienti sia dalla tradizione cattolica che evangelica) si scaglino contro la medesima. C’è però chi la pensa diversamente ed invita i cristiani a non farsi scrupolo di festeggiare la ricorrenza. È il caso della chiesa battista di Ballston, nello stato di New York, sul cui blog è comparso un post sul quale vale la pena riflettere brevemente.
Halloween e la festa pagana di Samhain, si fa notare, non sono la stessa cosa. Del resto, anche le feste cristiane per eccellenza, Natale e Pasqua, hanno indubbie ascendenze pagane, ma questo non costituisce motivo per non celebrarle. La stessa festa incriminata, non ha sempre avuto le caratteristiche truculenti e demoniache che possiede attualmente: fino al XIX secolo Halloween veniva festeggiata senza mascheramenti spaventosi e demoniaci e nulla vieta di tentare di ripristinare tale tradizione.
Un’altra argomentazione riguarda il fatto che non bisogna guardare necessariamente la festa di Halloween unicamente come un giorno in cui il male trionfa, bensì come un giorno in cui le forze del male e Satana stesso possono essere derisi. Lutero stesso affermava che il modo migliore di scacciare il demonio, nel caso egli si rifiuti di cedere alle Scritture, è quello di schernirlo e di farsi beffe di lui. L’autore dell’articolo prosegue quindi nella sua argomentazione invitando a non temere di celebrare Halloween nelle chiese, il primo novembre, accendendo una candela e pregando per i santi, comprendendo nell’espressione anche le persone speciali della nostra vita.
In definitiva, conclude, chi crede nel Cristo che ha vinto la morte non può avere timore di festeggiare una ricorrenza che pur si richiama al male.
Le argomentazioni sono buone e lo stile è propositivo e privo di aggressività, merce rara di questi tempi.

Si celebra oggi la nona giornata del dialogo cristiano – islamico

“Amare la Terra e tutti gli esseri viventi!”: è questo il tema della nona Giornata ecumenica del Dialogo cristiano-islamico che si celebra oggi in tutta Italia con eventi, tavole rotonde e incontri. La giornata nasce da una proposta che fece alcuni anni fa Giovanni Paolo II, di celebrare, anche nel mondo cristiano, un giorno di digiuno, in seguito ai fatti dell’11 settembre.

Oggi la Giornata è un’iniziativa che nasce dal “basso” ed è sostenuta da membri di varie chiese d’Italia (ecco perché si definisce ecumenica), teologi, parrocchie, riviste, scuole, religiosi, gruppi missionari. Come ogni anno, la Giornata è accompagnata da un messaggio. “Forze politiche miopi che agitano la paura del diverso e di ciò che non si conosce e che per aumentare questa paura mistificano la realtà con l’uso di menzogne sempre più spudorate – si legge nel messaggio -, vorrebbero che cristiani e musulmani continuassero a fare guerre fra loro”. “Crediamo invece sia necessario che cristiani e musulmani, insieme a tutte le altre religioni, assumano posizioni e comportamenti all’altezza dei tempi che viviamo e delle sfide che ci pongono i nemici dell’umanità e della sua riconciliazione con l’unico Dio che insieme adoriamo”.

Tra i vari incontri che si terranno nella giornata odierna, vale la pena di segnalare quello in programma presso la Camera dei deputati e promosso dal mensile Confronti e dall’Agenzia stampa Nev dal titolo “Il fattore religioso nell’integrazione sociale”.

A Roma la nona edizione del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra

Prenderà il via il prossimo 23 ottobre la nona edizione del Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra, che si terrà come di consueto nelle più importanti basiliche romane: San Pietro, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura, Santa Maria Maggiore e Sant’Ignazio di Loyola. La manifestazione è promossa e organizzata dalla Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, che prosegue così la sua attività istituzionale finalizzata al recupero e valorizzazione dell’arte sacra e del grande repertorio musicale legato ai luoghi che ospitano i concerti del Festival. Dopo i tredici progetti già portati a termine nelle Basiliche papali, tendenti alla conservazione di luoghi e opere d’arte di incommensurabile valore, da segnalare quest’anno, in collaborazione con la Fabbrica di San Pietro, i lavori di restauro del prospetto meridionale della Basilica Vaticana – nel terzo lotto, relativamente al manufatto centrale a croce greca della Basilica, progettato nel Cinquecento da Michelangelo, mentre il primo lotto, già concluso, e il secondo lotto, in corso d’opera, riguardano l’impianto secentesco aggiunto dal Maderno – e quelli relativi al recupero del Mausoleo “dei Marci” nella Necropoli Vaticana.
Per quanto riguarda l’aspetto più propriamente musicale, punta di diamante di questo festival è la presenza dei Wiener Philarmoniker, una delle orchestra più celebrate del mondo, che si esibirà il 25 ottobre sotto la direzione di Andris Nelsons per un programma che vede oltre Mozart e Haydn lo straordinario misticismo del Preludio del I atto del Parsifal di Wagner.
Ci sarà poi il Coro della Cattedrale di Saint Patrick di New York diretto da Jennifer Pascual che interverrà alla tradizionale S.Messa Solenne celebrata dal Cardinal Comastri (23 ottobre) ed eseguirà a Sant’Ignazio, il 24 ottobre alle 17, un concerto di Polifonia Sacra. Altro complesso importante sono i Fiati del Duomo di Magonza che parteciperà anch’esso alla Messa Solenne per poi eseguire, il 24 ottobre alle ore 21 a San Giovanni, un programma dedicato a musiche per fiati ed organo.
Chiusura del Festival presso la Basilica di Santa Maria Maggiore il 26 ottobre affidata a complessi tedeschi, tradizionalmente molto sensibili alla musica soprattutto. Sono il Bach-Chor, Siegen Philharmonie Südwestfalen – Landesorchester Nordrhein-Westfalen con un programma nel quale spicca la Messa di Santa Cecilia di Charles Gounod.

Cinema e religione a confronto in due interessanti iniziative



A conclusione della dodicesima edizione del Religion Today Filmfestival, prevista per il prossimo 21 ottobre a Nomadelfia, lo stesso ente organizzatore della manifestazione e la Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale dell’Università pontificia salesiana propongono un seminario di incontro e riflessione sul tema “Viaggi della fede. Viaggi della speranza”. L’iniziativa, che si svolgerà domani a Roma, intende rispondere alle seguenti domande: “Ci può essere un dialogo tra chi parte spinto dalla fame e chi, spesso, da un senso di sazietà insoddisfatta? Cosa può dire il cinema al riguardo? E le religioni: cristianesimo, induismo, ebraismo, islam?”. In un mondo in cui “tutti si spostano senza sosta”, spiegano gli organizzatori, “il viaggio ha perso gran parte del suo fascino romantico come scoperta e rischio, come radicale messa in questione di sé”. Oggi, infatti, è “il tempo dei viaggi d’affari e dei tour operators, in cui ogni dettaglio è ben pianificato” eppure “c’è anche qualcuno che parte semplicemente perché non ha un posto dove vivere, una vita da vivere; e qualcun altro perché vorrebbe dare un significato diverso alla sua vita”.

Un’altra iniziativa legata al mondo del cinema che vale la pena segnalare, riguarda un bando per la realizzazione di cinque cortometraggi sul tema “La missione del prete, cogli l’attimo”. A promuoverlo è la Fondazione Ente dello Spettacolo che, in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, ha annunciato la prima edizione di “i-father – Short Film Award”. Obiettivo dell’iniziativa è  “la produzione di brevi opere audiovisive (durata massima 5 minuti) utilizzando cellulari smart-phone”. Il bando, spiega la Fondazione, “si rivolge a giovani videomakers di età massima 40 anni. La figura del sacerdote (prete diocesano) dovrà essere presente nello script, che attraverso immagini significative coglierà l’attimo in cui il prete agisce per il bene comune, per una causa pastorale, sociale, caritativa, solidale”.