A Roma il Festival internazionale di letteratura ebraica

La Casa dell’Architettura di Roma ospiterà dal 9 al 13 ottobre prossimi, la terza edizione del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica, curato da Ariela Piattelli, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann.  La kermesse letteraria ospiterà intellettuali e scrittori da tutto il mondo, confermando la sua natura di appuntamento culturale dinamico e creativo che non si limita alla letteratura in senso stretto ma spazia dalla parola scritta alla relazione di questa con l’arte, il cinema, il teatro e la musica.

Nelle sue precedenti edizioni il Festival ha visto la partecipazione di migliaia di cittadini ed ha avuto una straordinaria visibilità mediatica, ospitando autori come Benny Morris, Nathan Englander, Etgar Keret, Corrado Augias, Erri De Luca, Claudio Magris, Lizzie Doron , Maurizio Molinari, Meir Shalev.

La terza edizione del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica nasce dal desiderio di raccontare, attraverso la voce degli scrittori e dei libri, come l’ebraismo affronta e risponde ai quesiti più attuali che coinvolgono la nostra società all’alba del XXI secolo. Tra gli ospiti di questa edizione, Paolo Giordano intervisterà Ron Leshem, autore del provocatorio “Tredici soldati”, sullo scrivere, sull’essere giovani scrittori e su Israele; la divulgatrice cabbalistica di origine eritrea Yarona Pinhas sarà la guida di un affascinante viaggio nella mistica ebraica; il rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, e il maggiore esperto italiano di Cabbalà, Giulio Busi, risponderanno alle domande e alle curiosità sull’argomento; Manuel De Sica e Alain Elkann introdurranno la proiezione del film “Il giardino dei Finzi Contini”, di cui sarà presentato anche il progetto di digitalizzazione; Edoardo Albinati intervisterà Ronny Someck, considerato tra i più originali e sensibili poeti israeliani; Meir Shalev, intervistato da Simonetta Della Seta, racconterà in esclusiva il suo ultimo romanzo “È andata così”; Sergio Campailla e Benedetto Carucci ricorderanno la figura di Carlo Michelstaedter a 100 anni dalla morte; Daniel Vogelmann presenterà il suo libro di barzellette, mentre Enrico Vanzina racconterà dell’influenza dell’umorismo ebraico sul Cinema, e a moderare sarà Bruno Gambarotta; Alessandra Farkas incontrerà l’autrice americana Erica Jong sulla letteratura ebraica americana al femminile; lo scrittore e umorista inglese rivelazione letteraria degli ultimi anni, Howard Jacobson, sarà intervistato da Alessandro Piperno, in occasione dell’uscita del suo nuovo romanzo “Che cos’è l’amor”.

Pubblicità

La Bibbia: un’eterna giovinezza tra nuove traduzioni e reading di lettura

È senz’altro da salutare con favore il rinnovato interesse attorno ai temi biblici. Interesse che ha prodotto interessanti proposte che non abbiano mancato di segnalare. A ciò che è stato già messo in cantiere, vanno ora aggiunte un paio di iniziative che meritano almeno un accenno.

La prima riguarda un’importante iniziativa editoriale delle Edizioni San Paolo che consisterà nella pubblicazione (nella veste di fascicoli allegati al settimanale Famiglia Cristiana) di alcuni volumi che riporteranno l’intero testo biblico nella nuova traduzione uscita un paio di anni fa ed un commento ad opera di svariati studiosi coordinati dal noto biblista Mons. Gianfranco Ravasi. Proprio quest’ultimo, in un intervista, spiega il senso dell’iniziativa invitando i lettori a non porre i volumi sugli scaffali delle librerie a prendere semplicemente polvere.

L’altra iniziativa è di carattere più locale e di taglio decisamente diverso: Bombacarta, iniziativa culturale nata dalla vulcanica mente del gesuita Antonio Spadaro, propone, presso la propria sede romana, una serie di reading aventi ad oggetto proprio il testo sacro. Interessante la precisazione deigli organizzatori che “il laboratorio considera il testo biblico come testo/biblioteca della tradizione letteraria mondiale e non prevede nè una previa adesione religiosa nè una previa distanza laica. Non è dunque “a prescidere”, come se fosse possibile una lettura “neutra”, ma al contrario prende il testo per quello che è a partire dalla prospettiva concreta di chi lo legge, sia essa laica o religiosa.”

Thomas Merton: un convegno per riscoprirne la figura a quarant’anni dalla morte

Thomas Merton? Chi era costui? Purtroppo così, manzonianamente, risponderebbero in molti al sentire il nome del monaco, poeta, intellettuale (e molte altre cose) scomparso giusto quarant’anni fa.

C’è davvero da augurarsi, quindi, che a colmare almeno un po’ le lacune provveda il convegno internazionale che si svolge oggi nella splendida cornice dell’abbazia cistercense di Fiastra. Programmato in occasione del quarantennale della morte e del sessantesimo anniversario della pubblicazione della sua opera più celebre, La montagna dalle sette balze, il convegno si prefigge di approfondire la conoscenza di questa straordinaria figura con il contributo di alcuni esperti: P. Mario Zaninelli, fine conoscitore del monaco americano, Jim Forest che ha condiviso con Merton gli anni del suo impegno per la pace e i diritti civili, l’Abate delle Tre Fontane in Roma, Dom Jacques Brière ed infine l’Associazione Italiana Thomas Merton, nonché l’Abbadessa Monica della Volpe della Trappa di Valserena.

Bello ciò che viene scritto nella presentazione del convegno: “Ad una Chiesa, esperta di umanità, la logica meccanica dello scontro di civiltà appare l’ennesima semplificazione ideologica. La globalizzazione non ha creato una civiltà: ce ne sono tante. Forse l’unica possibile è la civiltà del vivere insieme, del conviver tra diversi.
A questo vivere insieme, la Chiesa Cattolica, prima grande globalizzazione della storia, sembra attrezzata da secoli. Dobbiamo avere l’intelligenza di far scaturire dalla storia, dal vissuto della Chiesa, una sapienza sociale e umana che ci aiuti a vivere nella complessità”.

Difficile, ma non impossibile.

La preghiera nelle religioni e nella letteratura in un importante convegno ad Ancona

Davvero interessante l’appuntamento in agenda da oggi al sette novembre ad Ancona e che riportiamo grazie alla segnalazione di Marta (grazie!). Si tratta di un convegno dal titolo “La preghiera, nelle religioni, nella letteratura e nel Cristianesimo” e consiste in una “tre giorni” che –come affermato dagli organizzatori- “non riguarderà soltanto la preghiera in ambito cristiano, ma tenterà di esplorare attentamente la preghiera anche nell’ambito di altre grandi religioni, della letteratura e della poesia. Il tutto mediante un criterio attento a prevenire cadute in posizioni sincretistiche, nell’ambito delle quali, alla fine, chi ascolta è portato a pensare che in definitiva tutti gli approcci religiosi hanno uguale valore”. Durante i lavori l’attenzione verrà posta essenzialmente “alla ricerca delle modalità attraverso cui la nostalgia di Dio, nella sua forma più umile ma anche più alta, si traduce in domanda, e attenzione soprattutto a come l’uomo, attraverso la preghiera, verifichi al di là delle differenze culturali, geografiche, storiche e di lingua, sempre e in ogni luogo, che l’universo ha un senso”. Ai lavori interverrà anche l’attrice Claudia Koll, che reciterà preghiere e brani poetico-letterari al termine di ognuna delle relazioni che si terranno la mattina, mentre il convegno avrà un’appendice sabato 8 novembre presso la cattedrale di San Ciriaco di Ancona con il concerto dei Cantori Gregoriani della cattedrale di Cremona.

“Il Canto delle anime”: Sermonti legge Dante stasera a Lugano

Da ormai diverso tempo Roberto Benigni si è fatto la fama di massimo esegeta e divulgatore della Commedia dantesca. Per la verità, prima di lui, già Vittorio Sermonti, che infatti ha avuto qualcosa da dire al riguardo, aveva fatto della divulgazione del capolavoro del Toscano una vera e propria ragione di vita con letture radiofoniche e in diverse chiese italiane. Esperienze poi condensate in un volume che non dovrebbe mancare in nessuna biblioteca. Evidentemente non pago (e per fortuna) della sua opera di divulgatore, Sermonti sarà protagonista nelle serate di oggi, domani e venerdì di un progetto affascinante sin dal titolo: “Il canto delle anime. Voci e suoni nella Commedia di Dante” che prende le mosse dalla riflessione sul ruolo che Dante riserva alla musica sacra nella Commedia. Il progetto si avvale della collaborazione del compositore Giorgio Battistelli, che per l’occasione ha composto le partiture originali per l’Inferno e il Paradiso mentre il Purgatorio sarà caratterizzato dall’esecuzione di brani citati nel canto dallo stesso Dante e dell’ensemble vocale More Antiquo. Il bello è che la lettura-concerto (che si terrà nella cattedrale di San Lorenzo di Lugano) sarà trasmessa in diretta alle 20,30 dalla Rete Due della Radio Svizzera via etere e in video streaming. Decisamente un’alternativa stimolante alle solite serate televisive.

A Roma al via il primo Festival di letteratura ebraica

“E’ scritto nel Talmud che ogni uomo nel corso della propria vita dovrebbe fare un figlio, piantare un albero e scrivere un libro. In un certo senso, si tratta di tre modi diversi di garantire e preservare la nostra esistenza: portando avanti la specie, nutrendo il nostro pianeta, creando per noi stessi una cultura. Non c’è dubbio che da questi tre imperativi gli ebrei siano sempre stati attratti e si siano dedicati, con costante impegno e profonda passione, al terzo: scrivere”. Così gli organizzatori presentano la prima edizione di una manifestazione davvero originale ed interessante: il Festival di letteratura ebraica, che prende il via domani a Roma presso la Casa dell’Architettura. Memoria, identità, scrittura, il rapporto con l’altro e con il sacro, sono alcuni dei temi che saranno approfonditi, anche grazie al confronto con firme prestigiose del giornalismo e della cultura italiana come Erri De Luca, Lia Levi, Stas Grawronsky e Wlodek Goldkorn. Dopo l’inaugurazione di sabato 20 settembre (ore 12) con lo scrittore Englander e il regista Keret e la musica del progetto ‘Jewish Experience’ (fusione di jazz e ritmi popolari ebraici, a cura di Gabriele Coen), seguiranno quattro giorni di incontri, dibattiti e approfondimenti. Per stimolare la riflessione e la partecipazione del pubblico, insieme al festival è stato indetto il concorso letterario ‘Con gli occhi del racconto’. In poco più di un mese sono arrivati oltre 300 inediti sul tema dell’ebraismo. Al primo posto ‘Una cosa da niente’ di Mario Pacifici. I racconti più giudicati più interessanti verranno pubblicati in un’antologia dall’Editrice La Giuntina.

Unione artisti cattolici: un premio letterario intitolato a Giovanni Paolo II

Non si può certo dire che l’Italia sia un Paese che soffra di carenza di premi letterari. Epperò, quello lanciato dall’UCAI (Unione Cattolica Artisti Italiani) possiede delle specificità tali che fanno sì che il medesimo meriti di essere segnalato. Il premio medesimo è intitolato a Giovanni Paolo II ed ha come tema generale: “Nella luce che illumina ogni uomo si ritrova la via della speranza”. L’intitolazione di un premio letterario a Papa Wojtyla da parte di un’associazione di artisti non è certamente casuale. Dei pontefici moderni, infatti, forse solo Paolo VI ha avuto più attenzione del defunto papa polacco al mondo dell’arte, basti qui ricordare la Lettera agli artisti del 1999. Per tornare al neonato premio letterario, l’iscrizione è aperta a tutti (con scadenza il 30 giugno prossimo) ed ogni partecipante potrà inviare un brano in prosa di un massimo di dieci pagine, di teatro, per un massimo di cinquanta cartelle dattiloscritte, oppure tre poesie di non più di quaranta versi ciascuna. Una sezione speciale è riservata ai giovani fino ai 28 anni. Qui il bando del concorso.