A Milano e Bergamo il sacro è in scena

Presso il CRT di Milano ha preso il via I teatri del Sacro, un ciclo di nove spettacoli teatrali, frutto di un bando di concorso dedicato all’approfondimento del sacro e dell’esperienza spirituale e religiosa, con riferimento all’ispirazione cristiana, alla tradizione popolare e al dialogo interreligioso.
Si tratta di: In nome della madre, Le donne del Vangelo, Foch, Il Vangelo visto da un cieco, L’abbandono alla divina provvidenza, Scientia crucisEdith Stein, Oibò sono morto, Maria Nera, Ammaliata. Il progetto è realizzato in collaborazione con Federgat (Federazione Gruppi Attività Teatrali) ed è scaturito dalla consapevolezza delle interazioni sempre più diffuse e articolate che si sono sviluppate in questi ultimi anni tra il sacro e la scena. Un proliferare di iniziative che mette in luce l’attualità, per credenti e non credenti, degli interrogativi e degli stimoli creativi connessi, nei loro molteplici risvolti, alla questione della fede e dell’esperienza religiosa.

Sempre riguardo al teatro, è da segnalare che a Bergamo è in corso di svolgimento  (e lo sarà fino alla fine del prossimo mese di giugno) “DeSidera”, rassegna di teatro sacro del Centro culturale Nicolò Rezzara, una manifestazione estremamente interessante di cui è qui disponibile il pdf dell’intero programma. “L’attrattiva del vero e del bello è più forte – scrivono in un comunicato gli organizzatori – Non esiste abbruttimento dell’anima che non venga scalfito di colpo dal richiamo imperioso di un gesto gratuito di bellezza o da un’espressione libera di bontà. Questa è la sfida che accettiamo riproponendo testi classici o commissionando nuove scritture, ricercando nuovi spettacoli o riproponendo vecchie produzioni, chiamando attori collaudati o giovani compagnie”.

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Arte e spiritualità: un appello al Papa contro le brutte chiese

Il rapporto tra arte e sacro, si sa, è da sempre foriero di polemiche a non finire, come dimostrano tra l’altro alcune notizie delle ultime ore. Domani verrà reso disponibile un appello al Papa contro l’odierna architettura sacra.  Secondo quanto anticipato, a giudizio dei firmatari, «vediamo crescere di giorno in giorno edifici sacri spogliati del sacro e costruiti senza alcuna cognizione della liturgia, ma modellati sul funzionalismo o sull’estro inconsulto e arbitrario dell’architetto creatore», recita l’appello. «Vediamo le nostre chiese pullulare di immagini e simbolismi più genericamente “religiosi”, ma che non illustrano alcuna realtà genuinamente cattolica».  Secondo gli estensori, «l’arte e l’architettura sacre oggi non sembrano favorire l’incontro dolce e vivificante» con Dio, ma piuttosto «ostacolano e pervertono costantemente». Sarà interessante vedere quanto l’appello avrà seguito (e chissà se lo firmerebbe un artista quale Buff Diss, che ha realizzato un Crocifisso con il nastro adesivo).

Il 21 novembre prossimo Benedetto XVI incontrerà il mondo dell’arte in occasione del decimo anniversario della Lettera di Giovanni Paolo II agli Artisti. Radio Vaticana pubblica un’intervista a Mons. Gianfranco Ravasi sul significato dell’evento.

Passando alla musica, è invece da segnalare l’ultimo lavoro di Roberto Vecchioni, “In Cantus”, profondamente intriso di spiritualità, come dimostra tra l’altro ”A Dio”, canzone composta sui versi di un’omonima poesia di Vittorio Gassman. E chissà, magari al reverendo anglicano Edward Tomlinson (che ha lanciato una sua personale crociata contro i canti profani in chiesa) l’ultima fatica discografica del cantautore milanese piacerebbe di più di Tina Turner.

La musica e i sacri furori di Bach, Haendel e Vivaldi

L’ultimo numero del mensile Amadeus ha in allegato un CD del soprano Gemma Bertagnolli con musiche sacre di Bach, Haendel e Vivaldi. In un’intervista (purtroppo non online) la cantante fa inoltre delle considerazioni molto interessanti sul rapporto tra sacro e musica e conviene riportare almeno una risposta: “Nella musica l’esperienza del sacro, per sua natura eminentemente spirituale, trova una sorta di materia fisica. Accompagna ed aiuta intuizioni profonde. Rivela e chiede nuovi colori e nuovi suoni che si dispongono come in una sorta di preghiera. Nelle esplosioni festose, nei momenti di tenerezza e di abbandono, nella devozione, nel dubbio, nell’angoscia e nel desiderio di perdono, come nel gioco, nel superamento dei limiti, nella passione e nell’accensione mistica, si cela una promessa di assoluto che la musica alimenta in quanto fonte continua d’amore. E questo al di là delle scelte religiose di ciascuno: è proprio il quotidiano contatto con la musica che svela il bisogno di trascendenza radicato e innegabile che c’è in fondo all’animo umano. Credo che chi professa un ateismo totale rimanga spiazzato di fronte alla materia musicale”.

E sempre in tema di musica, si è aperto ieri sera a Roma il Festival Internazionale di Musica e Arte Sacra e oggi il Papa (beato lui) potrà assistere ad un concerto offertogli dai Wiener Philharmoniker.

I Teatri del Sacro: un concorso per testi teatrali inediti

Vi piace scrivere? Avete mai pensato di mettere a frutto questa vostra passione partecipando ad un concorso? Ma non ad uno dei soliti concorsi letterari che assomigliano spesso ad altrettante catene di Sant’Antonio nelle quali tutti premiano tutti. Stavolta si tratta infatti di un concorso che ha per oggetto testi teatrali ed è promosso dalla Federazione Gruppi Attività Teatrali, dalla Fondazione Comunicazione e Cultura e dal  Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della Cei. I Teatri del Sacro (questo il nome dell’iniziativa) intende sostenere economicamente fino a dieci progetti teatrali inediti destinati alla scena, dedicati all’approfondimento del sacro e dell’esperienza spirituale e religiosa, con riferimento alla tradizione cristiana, alla tradizione popolare ed al dialogo interreligioso. In particolare è previsto il sostegno di cinque proposte inedite di teatro amatoriale e di cinque proposte teatrali inedite di professionisti, che verranno selezionate da una Commissione di esperti. Le proposte selezionate daranno vita, con il contributo assegnato, a uno spettacolo che debutterà all’interno di un evento ideato appositamente per il progetto I teatri del Sacro. Qui è possibile visionare le idee base del progetto e da qui si può scaricare il bando del concorso.

Spagna: laici sì, ma sempre interessati a Dio

Nonostante le massicce dosi di laicismo iniettate ormai da anni dal governo Zapatero nella società spagnola, nella medesima sembra crescere l’interesse per Dio e per il sacro in generale. È quanto si apprende da un interessante reportage pubblicato da El Pais, che riferisce tra l’altro del vertiginoso aumento di libri aventi nel titolo la parola “vangelo”: ben 463 nell’ultimo decennio, quasi il doppio di quello precedente. Nell’articolo si cita in particolare il caso di Gesù. Un approccio storico, un corposo saggio di 500 pagine che ha venduto ben 50.000 copie in sette mesi (e che ha ricevuto tra l’altro attenzioni non proprio benevole da Roma). Altro caso eclatante è quello di Juan Arias e del suo Gesù, il grande sconosciuto, giunto alla ventiquattresima edizione. In generale, come si sottolinea nell’articolo, sono i libri che mescolano eterodossia, trasgressione e mistero quelli che “tirano” di più (basti pensare tra l’altro al clamoroso successo del Codice da Vinci). Come spiega un esperto del settore, una delle motivazioni della cosa è che la gente, non avendo tempo di leggere tutto ciò che vorrebbe, sceglie ciò che sembra offrire contemporaneamente intrattenimento ed apprendimento. Né si creda che questa corrente “revisionista” riguardi solo il cristianesimo: ce ne sono chiari segni anche riguardo all’islam, anche se la letteratura al riguardo è ancora scarsa. Quest’ultimo è un dato che differenzia la situazione spagnola da quella italiana, ma chissà: forse è solo questione di tempo e la lacuna sarà colmata.