“I Teatri del Sacro”: presentata domani a Roma la seconda edizione della rassegna

Domani, 22 giugno, verrà presentata a Roma, presso la Casa dei Teatri, la seconda edizione de “I Teatri del Sacro”, rassegna dedicata alla spiritualità e ideata e realizzata dalla Federgat e dalla Fondazione Comunicazione e Cultura, in collaborazione con il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale, l’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Cei e l’Acec.

La seconda edizione della rassegna, informano gli organizzatori, si apre con un concorso dedicato a compagnie professionali ed amatoriali per la selezione di un massimo di venti progetti teatrali mai realizzati incentrati sui temi della spiritualità, della tradizione religiosa, del rito e della religiosità popolare. Gli spettacoli scelti debutteranno in prima nazionale durante la seconda edizione de “I teatri del sacro”, in programma a Lucca nell’autunno del 2011.

La prima edizione (in scena a Lucca dal 21 al 27 settembre 2009) ottenne uno straordinario successo di pubblico: quasi tutti gli spettacoli hanno registrato il tutto esaurito e in alcuni casi e’ stato necessario aggiungere delle repliche straordinarie per far fronte al notevole afflusso di spettatori. Un successo che, come dicono gli organizzatori, ha superato tutte le aspettative e che conferma il solido impianto progettuale e artistico dell’iniziativa, oltre al concreto impegno di sostegno e valorizzazione dei progetti teatrali selezionati.

Un analogo successo è ovviamente da augurarsi per la seconda edizione della rassegna, che non ha uguali a livello nazionale.

A Milano e Bergamo il sacro è in scena

Presso il CRT di Milano ha preso il via I teatri del Sacro, un ciclo di nove spettacoli teatrali, frutto di un bando di concorso dedicato all’approfondimento del sacro e dell’esperienza spirituale e religiosa, con riferimento all’ispirazione cristiana, alla tradizione popolare e al dialogo interreligioso.
Si tratta di: In nome della madre, Le donne del Vangelo, Foch, Il Vangelo visto da un cieco, L’abbandono alla divina provvidenza, Scientia crucisEdith Stein, Oibò sono morto, Maria Nera, Ammaliata. Il progetto è realizzato in collaborazione con Federgat (Federazione Gruppi Attività Teatrali) ed è scaturito dalla consapevolezza delle interazioni sempre più diffuse e articolate che si sono sviluppate in questi ultimi anni tra il sacro e la scena. Un proliferare di iniziative che mette in luce l’attualità, per credenti e non credenti, degli interrogativi e degli stimoli creativi connessi, nei loro molteplici risvolti, alla questione della fede e dell’esperienza religiosa.

Sempre riguardo al teatro, è da segnalare che a Bergamo è in corso di svolgimento  (e lo sarà fino alla fine del prossimo mese di giugno) “DeSidera”, rassegna di teatro sacro del Centro culturale Nicolò Rezzara, una manifestazione estremamente interessante di cui è qui disponibile il pdf dell’intero programma. “L’attrattiva del vero e del bello è più forte – scrivono in un comunicato gli organizzatori – Non esiste abbruttimento dell’anima che non venga scalfito di colpo dal richiamo imperioso di un gesto gratuito di bellezza o da un’espressione libera di bontà. Questa è la sfida che accettiamo riproponendo testi classici o commissionando nuove scritture, ricercando nuovi spettacoli o riproponendo vecchie produzioni, chiamando attori collaudati o giovani compagnie”.

Brescia: al via oggi Crucifixus, il più importante festival di teatro sacro

Prende il via oggi a Brescia ed  in altre località delle provincie di Bergamo e Brescia Crucifixus – Festival di Primavera, il principale festival italiano di teatro sacro, che quest’anno festeggia i tredici anni di vita. Pochi numeri bastano a dare il senso dell’impostanza della manifestazione: 26 giornate di festival, 18 spettacoli, 54 repliche e oltre 40 artisti coinvolti in oltre 20 comuni.

Come affermato dagli organizzatori, “Crucifixus promuove la riscoperta delle tradizioni religiose del territorio (sia nelle forme popolari – feste, processioni e sacre rappresentazioni – sia nelle forme più colte – drammi liturgici, sermoni medievali, antiche preghiere) e intende lavorare sulla valorizzazione del patrimonio artistico locale mettendolo in contatto con artisti di caratura nazionale”.

Il festival si snoda attraverso due sentieri: il primo (chiamato Terra di Passione) percorrerà la Valle Camonica, Sebino e Franciacorta e prenderà il via il 16 e 17 marzo con una delle performance più suggestive: “Rock passion live” con gli allievi dell’accademia “Arte e vita”, i fabbri di Bienno, gli scalpellini di Barone e lavoratori della Tassara. Fra gli appuntamenti più attesi la “Via di Carlo Magno”, sulla leggenda che vuole la cristianizzazione della Valle Camonica ad opera dell’imperatore. La seconda sezione del festival (e autentica novità di quest’anno) prende invece il nome di Scene sacre in città e avrà come palcoscenico unicamente la città di Brescia. Tra gli eventi di questa sezione è da segnalare in  prima ed esclusiva italiana il Misterio del Cristo de los Gascones (Nao d’amores Teatro, Segovia), che il 18 e 19 marzo verrà rappresentato all’interno del Duomo Vecchio. Un viaggio attraverso un microcosmo costruito su simboli, figure allegoriche e metafore, nel quale ogni singola parte è in funzione di un tutto. Un’immersione nell’appassionante mondo del teatro primitivo, attraverso una visione assolutamente contemporanea in cui il lavoro attoriale si combina con il teatro di marionetta.

Qui il programma dell’intero ciclo di manifestazioni.

A Lucca “I teatri del sacro”: alla scoperta della spiritualità e della religiosità popolare

Il prossimo 21 settembre prenderà il via a Lucca “I teatri del sacro”,  rassegna teatrale dedicata ai temi della spiritualità, della tradizione religiosa, del rito e della religiosità popolare. Si tratta di un’iniziativa promossa dal Servizio Cei per il progetto culturale, dalla Federgat (Federazione gruppi attività teatrali) e dell’Acec (Associazione cattolica esercenti cinema), con il sostegno dell’Eti (Ente Teatrale Italiano). Fine del concorso, come recita il bando è quello di  «sostenere economicamente fino a dieci progetti teatrali inediti destinati alla scena (nelle forme del teatro, della performance, del teatro danza) e dedicati all’approfondimento del sacro e dell’esperienza spirituale e religiosa, con riferimento all’ispirazione cristiana, alla tradizione popolare ed al dialogo interreligioso».

Dopo un bando di concorso, cui hanno partecipato 167 compagnie, sono stati scelti 25 spettacoli (10 spettacoli vincitori più altri 15 segnalati dalla giuria) che debutteranno nel corso della rassegna lucchese, ma saranno poi “rilanciati” dal circuito delle “sale della comunità”, diffuse sul tutto il territorio italiano. Caratteristica della rassegna, la presenza sul palcoscenico sia di compagnie di attori professionisti, sia di compagnie amatoriali.

«Per anni abbiamo girato per le diocesi registrando tanti segni concreti di attenzione al mondo teatrale – ha detto Vittorio Sozzi, responsabile del Servizio Cei per il progetto culturale–. Sono un formidabile mezzo di formazione per giovani e vecchie generazioni sia il teatro amatoriale, sia le sacre rappresentazioni che sono nel dna della Chiesa cattolica fin dal Medioevo».

“The Blue Planet”: Greenaway mette in scena Noè e il diluvio

“Requiem laico sull’ambiente”: il sottotitolo volutamente low profile non tragga in inganno. The Blue Planet, infatti, definito un vero e proprio oratorio multimediale ed in scena da stasera all’otto febbraio al Teatro Nazionale di Roma, trae infatti più di una ispirazione dal primo dei libri biblici: la Genesi. Non è la prima volta che un autore trae ispirazione per le sue opere dai racconti delle origini delle grandi religioni, basti pensare, per restare al nostro Paese, a Gilgamesh di Franco Battiato.

Questa volta è stato il regista gallese Peter Greenaway (affiancato da Saskia Boddeke e supportato dalle musiche di Goran Bregovic) a confrontarsi con il racconto genesiaco, in particolare con la parte relativa a Noè e al diluvio. Il risultato è un’opera ambiziosa in cui il racconto biblico diviene pretesto (nel senso più nobile del termine di ciò va al di là del testo) per mettere in scena i drammi della contemporaneità, in primis quelli cagionati da un uso irresponsabile dell’ambiente.

Greenaway non ha dubbi: «La Genesi, come mito, ci fornisce un’agenda d’intrattenimento dove percuotiamo le ansie del nostro tempo» e ancora: «Ci chiediamo se l’elemento virtuale e reale siano concetti così distanti, ma la Bibbia dopo tutto è un “fantasy second life affair”, offrendo il Paradiso come il desiderio dell’appagamento, è un libro di storie di sogni e di speranze».

Un’opera destinata a far discutere, insomma, ma dopotutto meglio discutere di miti arcaici che di quelli dei nostri tempi.

I Teatri del Sacro: un concorso per testi teatrali inediti

Vi piace scrivere? Avete mai pensato di mettere a frutto questa vostra passione partecipando ad un concorso? Ma non ad uno dei soliti concorsi letterari che assomigliano spesso ad altrettante catene di Sant’Antonio nelle quali tutti premiano tutti. Stavolta si tratta infatti di un concorso che ha per oggetto testi teatrali ed è promosso dalla Federazione Gruppi Attività Teatrali, dalla Fondazione Comunicazione e Cultura e dal  Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della Cei. I Teatri del Sacro (questo il nome dell’iniziativa) intende sostenere economicamente fino a dieci progetti teatrali inediti destinati alla scena, dedicati all’approfondimento del sacro e dell’esperienza spirituale e religiosa, con riferimento alla tradizione cristiana, alla tradizione popolare ed al dialogo interreligioso. In particolare è previsto il sostegno di cinque proposte inedite di teatro amatoriale e di cinque proposte teatrali inedite di professionisti, che verranno selezionate da una Commissione di esperti. Le proposte selezionate daranno vita, con il contributo assegnato, a uno spettacolo che debutterà all’interno di un evento ideato appositamente per il progetto I teatri del Sacro. Qui è possibile visionare le idee base del progetto e da qui si può scaricare il bando del concorso.