Ma tu guarda. Non si fa in tempo a parlare di un videogioco che crea polemiche nel campo delle religioni, che subito ne spunta un altro. Stavolta la cosa ci riguarda direttamente, visto che Faith Fighter e prodotto dall’italianissima Molleindustria e le polemiche stanno già facendo il giro del mondo. Come informa tra gli altri Asia News, l’ondata di proteste proviene stavolta dal mondo islamico (ne da tra l’altro notizia Arab News) e gli strali vengono lanciati contro un videogioco in cui vengono rappresentati Gesù, Maometto, Buddha e altri figure sacre delle principali religioni ed il cui fine (ironia della sorte ) sembra essere quello di promuovere la tolleranza tra le fedi. Da parte musulmana il gioco viene invece accusato invece di incitare “alla violenza interconfessionale” e di essere “offensivo nei confronti dei musulmani e dei cristiani”. Immediate le reazioni della casa produttrice, che si è affrettata a dichiarare che “il gioco non vuol recare offesa a nessuna religione in particolare”, ma spingere a riflettere su come “le sacre rappresentazioni sono spesso usate in maniera strumentale”. Le proteste sembrano comunque aver raggiunto il loro obiettivo, visto che Molleindustria ha dichiarato che il gioco verrà “censurato” con la motivazione che “se una organizzazione non coglie l’ironia e il messaggio alla base del gioco, significa semplicemente che abbiamo fallito”. Peccato, però, sembra davvero un’occasione persa, anche perché le offese alle religioni forse sono altre. Per cercare di farsi un’idea della faccenda, può essere utile leggere l’about della ditta produttrice del videogioco.
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