Radici

C’era forse da aspettarselo che, a furia di ripetere che ci siamo dimenticati le nostre radici cristiane, qualcuno se ne sarebbe approfittato e, per rimettercelo in mente, si sarebbe spinto un tantino oltre.

Latino? No, grazie

Ogni tanto mi capita di dire a qualcuno di non conoscere il latino. E ogni volta due occhi così: “Ma come, non conosci il latino?”. No, non conosco il latino, me la cavo decisamente meglio con l’inglese.

La cosa non mi ha mai provocato complessi. E da quando ho letto come la pensa quel peperino di Fr. Reginald in un’intervista al Telegraph (come notato dalla sempre attenta Massardo) di complessi ne avrò ancora di meno.

 

Parigi: in navigazione sulla Senna per San Valentino

Non avete ancora pensato a cosa fare per San Valentino? Cosa ne direste di un pellegrinaggio-crociera in bateau-mouche sulla Senna seguito da un’adeguata cena? Cosa c’entra qui questa segnalazione? C’entra eccome: l’iniziativa è infatti nientemeno che dell’arcidiocesi di Parigi, che per pubblicizzarla al meglio ha addirittura aperto un sito al riguardo: fetesaintvalentin.org.

L’arcivescovo della capitale francese, Mons. Vingt-Trois non ha dubbi al riguardo: “E’ l’occasione per la Chiesa per trasmettere una parola buona sull’amore – ha affermato infatti – non possiamo accontentarci di proporre un modello di famiglia come se fossimo in grado di garantirne la riuscita. Serve impegnarsi a tutti i livelli per permettere le migliori condizioni della vita familiare”.

Magari, se qualcuno va, poi potrebbe dirci la sua esperienza.

Inghilterra: una Messa con musica degli U2 per beneficenza

Qualcuno forse ricorderà (per avervi preso parte o almeno per averne sentito parlare) le cosiddette Messe beat, che andavano per la maggiore negli anni ’70. Le più celebri erano quelle del maestro Marcello Giombini e rappresentavano un tentativo di svecchiare la liturgia della Chiesa cattolica sugli entusiasmi del dopo Concilio.

Tutt’altre sono invece le motivazioni che hanno ispirato la Chiesa d’Inghilterra ad “assoldare” la celebre band irlandese degli U2. L’evento (anche se definire così una Messa suona strano) avrà luogo nel prossimo mese di maggio nella cittadina di Lincoln. Ovviamente si tratta di una iniziativa di beneficenza, per l’esattezza il ricavato sarà devoluto al Millennium Development Goals, argomento cui il leader della band, Bono, è particolarmente sensibile.

Durante la celebrazione verranno suonati brani del gruppo mentre i fedeli potranno leggere i testi su di uno schermo. Un’iniziativa davvero singolare.

L’immagine del Buddha sulle nuove banconote nepalesi

Prossimamente, la popolazione nepalese vedrà apparire l’immagine del Buddha sulle banconote da cinquecento e mille rupie. Ne da notizia l’agenzia Asia News e la cosa mi sembrava degna di essere riportata, visto che non è frequentissimo che immagini “religiose” appaiano sulle banconote.

Particolarmente simpatica la reazione del sacerdote indù Pawan Pathak: “Nel nostro pantheon, anche il Buddha è una reincarnazione di Vishnu. Quindi, siamo felici della scelta: diverso se fosse apparso Mao o Marx, ma per fortuna questo non è avvenuto”.

A pensarci bene, non sarebbe che noi europei prendessimo esempio dalla cosa. Possibile che con tanti illustri esempi di pittura sacra che abbiamo, sulle nostre banconote siano raffigurati unicamente degli incomprensibili sgorbi architettonici?

Pacs: te la do io l’America

Facciamo un piccolo sforzo di fantasia. Mettiamo che un vescovo venga chiamato nell’aula di un’assemblea rappresentativa per sentire la sua opinione in merito ad una legge sulle unioni di fatto. Dopo aver attentamente ascoltato, invece di minacciare fuoco, fiamme, barricate (e magari un referendum abrogativo) se ne esce più o meno così: “Ma come, tutto qua? Ma è ancora poco! Cerchiamo piuttosto di allargare la platea degli aventi diritto!”.

Fantascienza? No, è successo davvero. Solo che non siamo in Italia ma negli Usa. Il vescovo non si chiama Camillo Ruini bensì Joseph Tyson e l’assemblea rappresentativa non è la Camera dei deputati ma la Camera legislativa dello Stato di Washington.

Il tutto in straordinaria coincidenza con le polemiche che stanno scuotendo il mondo politico italiano e con una proposta che, a ben vedere e checché se ne pensi, contiene un nucleo davvero geniale. A questo punto bisognerà dar ragione al grande Albertone: “Aho, ‘sti ammmericani so’ sempre più avanti!”.

Pornografia dei corpi e pornografia dello spirito

Dopo le inchieste “sul campo” negli ospedali e nelle aule giudiziarie, era pressoché inevitabile che qualcuno pensasse di infilarsi con un microfono nascosto anche in chiesa. E ora speriamo solo che a qualche titolista fantasioso non venga in mete di chiamare la cosa “confessionopoli” o “gratopoli”.

Ci riferiamo, ovviamente, all’inchiesta realizzata da L’Espresso tra i confessori italiani. Dei cronisti si sono finti penitenti per vedere come si comportavano i sacerdoti italiani alle prese con le questioni etiche più scottanti del momento: staminali, eutanasia, contraccezione, pacs, ecc. ecc. L’Osservatore Romano non ha affatto preso bene la cosa affermando che “siamo in realtà di fronte ad un episodio di una gravità inaudita, che travalica i limiti imposti dalla deontologia professionale. Ciò che ci preme sottolineare è l’offesa recata a quanti credono nel sacramento della riconciliazione, che non è una chiacchierata come altre”. Difficile dargli torto. Qui siamo di fronte ad una sorta di pornografia dello spirito, che non si sa se sia più o meno grave di quella dei corpi.

 

La Cattedra dei non credenti: da Milano alle Marche

Una delle iniziative che caratterizzò di più il lungo episcopato del cardinal Martini a servizio della Chiesa di Milano fu la cosiddetta Cattedra dei non credenti, uno spazio di dialogo, incontro e confronto che ebbe poi termine (anche se a Milano continuò sotto altre forme) ma che ha gettato dei piccoli semi che continuano a fruttificare qua e là.

Mi piace oggi citare un’esperienza che parte proprio nel pomeriggio e che di quella originaria riprende anche il nome: Cattedra dei non credenti, appunto. E’ portata avanti tenacemente da qualche anno nella piccola diocesi marchigiana di Fano.

“La metodologia che la “cattedra dei non credenti” propone –dicono gli organizzatori- è una esercitazione dello spirito, quasi una ricerca su di sé, sulle ragioni del credere e del non credere, compiendo questo esercizio senza difese, con radicale onestà, un parlarsi autenticamente che ha una sua dignità ed una sua intoccabilità che finisce per coinvolgere chi ascolta”.

Una bellissima iniziativa cui personalmente auguriamo tutto il bene possibile.

 

 

Scoperte: la preghiera online aiuta i malati di cancro

La cosa non è una novità assoluta, noi stessi ci siamo già occupati del rapporto preghiera – salute e ce ne occuperemo ancora, ma mi piaceva comunque riportare questa notizia:

Alcuni ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison stanno analizzando alcune trascrizioni online effettuate da alcuni gruppi di supporto; su 97 pazienti ammalati di cancro al seno, hanno verificato un netto miglioramento della loro salute mentale specialmente se durante queste
sessioni venivano usate alcune parole come: preghiera, adorazione, fede, santo e Dio.
(Successive interviste con i pazienti hanno confermato che queste parole venivano usate esclusivamente nelle preghiere e non in semplici dialoghi). Lo studio non
comprendeva selezioni di pazienti con religioni particolari, anche se la maggior parte dei partecipanti era di religione cristiana, in ogni caso hanno partecipato alle sessioni induisti e nativi americani.

(via naturalnews.blog.it)

L’archeologia in Israele: alla ricerca dei luoghi della Bibbia

Visto che abbiamo iniziato la giornata parlando del rapporto scienza – fede, continuiamo sullo stesso argomento. L’occasione la da un sintetico ma interessante articolo apparso su Ladysilvia che tratta il tema dell’archeologia biblica.

Il territorio di Israele e quello dei Paesi confinanti, infatti, è stato sempre oggetto di particolari attenzioni da parte degli archeologi. Come spiega bene l’articolo, ciò è dipeso inizialmente dalla volontà di trovare riscontri oggettivi agli avvenimenti narrati dai libri biblici. Solo successivamente tale concordismo lasciò il passo ad un approccio decisamente più “laico” e rispettoso sia del testo sacro sia della stessa scienza.

L’archeologia nei territori sacri cari ad ebrei e cristiani, insomma, non è roba solo da Indiana Jones.