Turchia: un cartoon per promuovere il Ramadan tra i più piccoli

Mai forse come quest’anno le polemiche hanno investito il mese di Ramadan, accusato da più parti di essere diventato veicolo del consumismo più sfrenato. Devono aver fatto simili considerazioni anche in Turchia, concependo il cartone animato “Super Ramazan”, programmato in questi giorni sulla televisione nazionale e destinato proprio a diffondere i valori del mese più sacro dell’Islam tra le giovani generazioni.

Il cartone (destinato ad un target tra i 4 e i 14 anni di età, qui un trailer) ha per protagonista un bambino, di nome appunto Ramazan che, dopo essere stato colpito dal pide,  il pane con cui al tramonto si interrompe il digiuno, scopre di avere dei superpoteri, indossa mantello e maschera, si toglie gli occhiali e si trasforma così, da bambino timido e impacciato, in supereroe dell’Islam per poi tornare nelle vesti abituali.

Sostanzialmente positive, anche se con diverse sfumature, le reazioni all’iniziativa.  Il presidente dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche d’Italia, Izzedin Elzir, l’appoggia incondizionatamente: “Non l’ho visto ma sicuramente l’idea è positiva. Spero che venga data la possibilità a chi ha pensato a questo tipo di forma d’arte di poter continuare a produrne altre. Certamente l’educazione islamica passa dalla famiglia ma va bene qualsiasi tipo di iniziativa positiva come può essere quest’idea del cartone. I bambini che vogliono osservare il Ramadan imitano i genitori che digiunano dalla mattina al tramonto ma non possono assolutamente farlo. Un cartone del genere può aiutare a capire la religiosità e aiutare i genitori”. Mario Scialoja, consigliere del Centro Islamico Culturale d’Italia, pur non bocciando l’iniziativa, è invece più cauto: “Prima di giudicare quest’iniziativa bisognerebbe vedere il cartone. Può essere una cosa graziosa ma ricordiamo che i minorenni non sono tenuti ad osservare il Ramadan anche perché questo periodo non è incentrato sui bambini ma sui fedeli adulti”.

Turchia: stavolta il Fratello è davvero grande e invita alla conversione

Ogni volta che parte un nuovo reality, la domanda che salta alla mente è d’obbligo: questa volta il fondo lo avremo toccato? Non fa eccezione quello partito su di una piccola tv turca, Kanal T, ed intitolato «Tovbekarlar Yarisiyor» (da tradursi più o meno con “Penitenti in gara”).

Come narrano le cronache, lo scopo del neonato reality è quanto mai lineare: “Chiusi in una stanza, un monaco buddista, un rabbino ebreo, un sacerdote cattolico, uno ortodosso e un imam musulmano cercano di conquistare alla fede 10 miscredenti, la cui laicità è stata appurata da un’apposita commissione di teologi. Che alla fine dovranno anche vagliare la reale conversione dei concorrenti. In palio non vi sono né cospicui premi in denaro, né beni di lusso, bensì un pellegrinaggio. Chi ha abbracciato una delle fedi proposte, verrà accompagnato dalla guida che lo ha convertito nei luoghi santi della fede per la quale si è schierato: il Tibet per il buddismo, Gerusalemme per l’ebraismo, il Vaticano per il cattolicesimo e La Mecca per l’islamismo”.

Inevitabili le polemiche, ma i vertici dell’emittente televisiva  non se ne sono fatti travolgere: “Offriamo il più grande premio al mondo, il dono della fede in Dio”, ha infatti dichiarato alla Reuters il suo amministratore delegato, Seyhan Soylu. Quel che è certo è che il Fratello stavolta è davvero grande. Il più grande che possa esistere.