Madrid: al via la Conferenza sul dialogo interreligioso voluta dal re saudita

Inizia oggi a Madrid, per concludersi dopodomani, un’attesa conferenza sul dialogo interreligioso. Attesa non solo per i temi che in essa verranno trattati, ma anche perchè promotore della medesima è il re saudita Abdallah bin Abdulaziz Al Saud, che è a capo di uno Stato che non è notoriamente noto per la sua apertura in materia di libertà religiosa. Alla conferenza parteciperà anche il cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, che ha rilasciato un’intervista all’Osservatore Romano in cui dichiara tra l’altro di partecipare all’incontro “con spirito aperto perché sento che in questi ultimissimi tempi il clima è cambiato. C’è più apertura, c’è più rispetto, c’è più desiderio di conoscere l’altro, anche se ovviamente sino a oggi i contatti sono avvenuti e avvengono a livello di grandi personalità del mondo islamico. Però può capitare che mentre assistiamo a quest’atto di coraggio compiuto con saggezza dal re saudita, in alcune moschee si facciano altri discorsi. Noi dobbiamo certamente prestare attenzione a quanti mostrano la volontà di incontrarci per vedere come camminare sulla via della conciliazione, della concordia, della pace”. Tauran ha anche rilasciato un’intervista a Radio Vaticana, ascoltabile, oltre che leggibile, dal sito della medesima. Sarà interessante approndire ciò che emergerà dall’incontro madrileno.

4 Risposte

  1. Ben vengano queste conferenze coi cardinali ed i re, però il dialogo per essere efficace dovrebbe cominciare a scendere un pò in piazza, altrimenti rimane un hobby per pochi eletti.
    In questo periodo, direi da Ratisbona in poi, io avverto una certa mobilitazione tra i musulmani che stanno prendendo coscienza di essere molto diversi tra di loro e di avere più “anime”. I cristiani invece, dopo aver camminato parecchio nei decenni scorsi, sembra stiano riscoprendo un certo gusto per l’integralismo. Però sono solo impressioni…

  2. Già, ma uno dei più grandi problemi, quando si tratta di qeusti incontri, è che i cristiani si presentano divisi, cosa che non aiuta un dialogo comune con le altre religioni.

  3. non è che gli altri siano molto più uniti. L’importante è che chi ha voglia di confrontarsi lo faccia.

  4. Sì, però dicono sempre gli esperti di queste cose che la divisione tra i cristiani colplisce sempre molto in negativo chi cristiano non è.

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