Dialogo tra le religioni: segnali di speranza anche dopo i tragici fatti dell’India

In un momento in cui i tragici fatti dell’India sembrano mettere in crisi anche il modello di quel Paese, finora ritenuto un esempio di convivenza tra le religioni, conviene mettere l’accento su alcune notizie che invece vanno in direzione opposta.

La prima viene proprio dal sub-continente asiatico, dove cristiani appartenenti a tutte le confessioni hanno organizzato un incontro interreligioso in un momento in cui tutto sembra andare nella direzione opposta.

L’altra notizia è un importante discorso del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Come riportano le cronache a parere del porporato il dialogo <<implica “un linguaggio comune, onestà nella presentazione delle proprie posizioni, e desiderio di fare il possibile per comprendere il punto di vista dell’altro”. Presupposti che, applicati al dialogo interreligioso, fanno capire che esso non consiste “nell’essere gentili verso gli altri o nel compiacerli”, nè è “questione di negoziare”. Si tratta, piuttosto, di “assumersi un rischio senza rinunciare alle mie convinzioni” ma confrontandomi “con le convinzioni di un altro, accettando di prendere in considerazione argomenti diversi dai miei”. “Ogni religione – ha sottolineato Tauran – ha la propria identità” ed è proprio questa “che mi permette di considerare la religione dell’altro”>>.

Parole che sembrano scontate ma che non lo sono. Oggi più che mai.

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